Il progetto
Il fatto che a realizzare verso la fine dell’ottocento il palazzetto fosse un architetto italiano famoso per i tanti interventi fatti a San Pietroburgo e nel nord Europa, ci ha spinto ad intervenire un punta di piedi nel restauro.
Pochi interventi nel lay-out ci hanno permesso di dividere l’intero edificio in due unità abitative senza danneggiare l’impianto originario e l’atmosfera incantevole d’altri tempi.
Una fattiva collaborazione dell’ufficio Belle Arti Comunale di Bonn ci ha permesso di fare scelte cromatiche che hanno valorizzato i decori delle facciate.